martedì 22 aprile 2014

GLI AMERICANI




Cari tutti, The Americans è una serie che inizia a piacermi davvero tanto, e accenno un paragone con i Soprano.
Le trame di questa serie non sono trascurabili, anzi: la costruzione e risoluzione dell’intreccio è sempre ordinata, precisa, adulta. Non c’è mai spazio per semplificazioni e spiegazioni, e si parla chiaramente a un pubblico attento e appassionato. Parlo per esperienza: io ho l’attenzione di un bambino di 5 anni, e perdo dettagli qui e là e di ogni episodio sono costretto a fare sempre e almeno il bis. Con The Americans mi capita spesso, perché la quantità di nomi e fatti, di storia e trama, figure storiche e personaggi di finzione che passano sullo schermo è importante. Per dire, m’ero perso i Beeman che, a cena, chiacchierano della morte di John Belushi. Tornando al punto: non sto dicendo che le trame di The Americans siano trascurabili. È solo che i personaggi e i rapporti tra i personaggi mi hanno preso così tanto che mi dimentico di star guardando una spy story. Così come con i Soprano mi dimenticavo di essere di fronte a uno splendido gangster movie perché era troppa assai la felicità di star lì a guardare il più grande family drama di tutti i tempi. Insomma, io lo intendo come un complimento. Voi lo guardate ? Non ditemi che ve lo state perdendo !

martedì 15 aprile 2014

LIBRI DA LEGGERE


Ciao a tutti,
vorrei aprire su questo blog uno spazio di consigli di lettura. Ecco il mio primo contributo a proposito di Viviane Élisabeth Fauville, il memorabile esordio romanzesco di Julia Deck
La protagonista è una quarantenne di estrazione alto borghese, responsabile della comunicazione per una nota azienda di costruzioni, la Bétons Biron, e madre da alcuni mesi, la quale, all’improvviso, in un pomeriggio di novembre, uccide il suo psicoanalista accoltellandolo. La singolarità del libro di Julia Deck risiede innanzitutto nelle modalità del racconto: nel romanzo si alternano la prima, la seconda e la terza persona singolare, nonché la prima e la seconda persona plurale, il vous francese, mantenendo il romanzo aperto alle più diverse interpretazioni. Al contrario di quel che accade nei noir che siamo abituati a leggere, in Viviane Élisabeth Fauville la suspense è affidata non tanto alla trama, e dunque alla successione dei fatti, quanto alla decifrazione e all’interpretazione di questi fatti. La nevrosi della protagonista finisce per contagiare la narrazione stessa, che perde la propria linearità: non solo passato e presente tendono a confondersi ma ogni vicenda è filtrata dal delirio, a tratti allucinatorio, di Viviane. In questo senso questo libro può essere avvicinato ai migliori film di David Lynch . Ve lo consiglio caldamente, e quando lo avete letto potreste scrivermi cosa ne pensate !

NAPOLI


C'è una città italiana che abbiamo scoperto per caso la scorsa estate e ha una cattiva reputazione in Francia. Tuttavia, siamo rimasti molto soddisfatti! Questa è Napoli. Abbiamo accompagnato mio marito in un viaggio professionale con i bambini (diciotto mesi e cinque anni al momento) nel mese di luglio. Ci sono bellissimi edifici da vedere in città. Mentre “il papà” stava lavorando, ho potuto prendere il treno con i miei bambini per vedere le rovine di Ercolano (accesso più facile con un passeggino, come la vicina Pompei). Ho trovato i napoletani molto ospitali, sempre con parole gentili e delicate attenzioni per i bambini. Voi ci siete mai stati?
A presto Julie

lunedì 14 aprile 2014

MI PRESENTO : PHILIPPE R.




Ciao! Che piacere fare queste lezioni di italiano e presentarmi. Mi chiamo Philippe, vivo in una piccola città vicino a Parigi. Lavoro nel "digitale", in un'impresa danese. Perché voglio imparare l'italiano? Sono andato in Italia per la prima volta nel 2005, a Roma. E mi sono chiesto: "Ma perché non sono venuto qui prima? Tutto mi piace qui: la cultura, la gente, la lingua, l'arte, il cibo, i gelati". C'era una cosa che non mi piaceva tuttavia: parlare inglese con persone che, come me, sono "latine". Quindi ho deciso di imparare l'italiano. Avevo un obiettivo: ritornare in Italia, ma questa volta, conoscendo un po' questa bella lingua. L'ho fatto per un anno. Da solo. Era nel 2006, ho visitato Firenze, e sono state tra le vacanze più belle della mia vita. Con il passare del tempo, mi è sembrato che avevo cominciato a parlare una lingua che sembrava italiana, ma non era veramente italiano. Quindi ho deciso quest'anno di essere più serio e ho trovato Luca! Ho alcuni amici italiani, e vorrei chiacchierare con loro facilmente. Vorrei anche tornare in Italia, forse in Sicilia. Ho già visitato Roma, Firenze, Venezia e Napoli. Sono sempre contento di farmi nuovi amici! Ciao!

martedì 8 aprile 2014

LA SINISTRA DOPO LE ELEZIONI

Ecco la mia opinione di donna di sinistra delusa, sugli ultimi avvenimenti politici. Il brutto trionfo elettorale di Marine Le Pen dovrebbe svegliare la sinistra. Il governo liberal-socialista di Hollande ha seguito le ricette liberiste dell'Unione Europea e della Merkel e incassa una giusta sconfitta politica ed elettorale forse irreversibile. La sinistra dovrebbe lottare per recuperare la sovranità nazionale. Solo così sarà possibile contrastare questa Unione Europea contro i popoli e rifondare l'Europa democratica. La destra avanza in Europa denunciando che l'euro e la UE producono povertà e sottomissione alle misure autoritarie calate dall'alto della tecnocrazia di Bruxelles. Come si è visto qui in Francia con Hollande, la progressione della destra è simmetrica rispetto al calo socialista e all'aumento dell'astensionismo di sinistra. Il problema è che il socialismo europeo è ormai profondamente compromesso con questa Europa liberista e della finanza. Ma anche la sinistra radicale europea, soprattutto quella italiana, soffre di una grave ritardo culturale epolitico nei confronti dell'Europa reale.La sinistra non dovrebbe lasciare alla destra la rivendicazione della sovranità nazionale in nome di un astratto ideale europeista. Sovranità nazionale è un concetto ambiguo ma non può essere confuso con il bieco nazionalismo sciovinista e xenofobo di Le Pen o con l'isolazionismo britannico. In questo senso occorre rivendicare una sovranità nazionale aperta alla cooperazione europea e alle battaglie democratiche contro la crisi all'interno della UE, per esempio per la ristrutturazione dei debiti alla Grecia.

LA PENSIONE

Una vita passata ad aspettarla. Quarant’anni di duro lavoro spesi ad alzarsi la
mattina prestissimo e a lavorare fino a tardi la sera. Sacrifici, bocconi amari da ingoiare. Aggiungiamoci, magari, anche il capo insopportabile. Almeno alla fine c’era la pensione. Quella che i lavoratori di oggi non avranno mai o, al massimo,
basterà a pagare le bollette. Non sono i pessimista a dirlo. Purtroppo qui parlano i numeri. Quando ne parlo con i miei colleghi, mi stupisce trovare uomini di 40 o 50 anni che ancora non si pongono il problema. Le strade percorribili? C’è la via finanziaria, attraverso investimenti mirati, un fondo pensione ad hoc, un piano di accumulo o un fondo comune di investimento; e c’è la via del mattone, da sempre grande passione degli investitori, magari attraverso l’acquisto di immobili al solo scopo di affittarli. Io mi sto seriamente ponendo la domanda e valutando tutte le alternative. Qualcuno di voi ci ha già pensato e vuole condividere con me le sue idee ? Grazie a tutti.

giovedì 3 aprile 2014

L'AEREO


La storia del volo della Malaysia che è scomparso nel nulla ha riportato a galla le mie paure per il volo. Non sono mai stata particolarmente coraggiosa, ma la necessità di spostarmi per lavoro (sono una giornalista) non mi ha mai fatto porre il problema. Più passa il tempo però, meno ho voglia di prendere gli aerei. Fino ad oggi la paura più grande che ho avuto durante il volo è stato qualche anno fa, quando il pilota non si era accorto che l’aeroporto era stato chiuso per neve e mentre scendeva ha dovuto rialzarsi in volo molto bruscamente. Giorni dopo un caro amico mi ha spiegato che si tratta di una delle manovre più pericolose che un pilota possa fare. Ma il racconto che mi ha colpito di più è stato quello di un collega. Di ritorno da un viaggio in Romania il carrello del suo aereo non si è aperto, e il pilota ha diffuso questo messaggio agghiacciante per me : « preparatevi all’impatto » La pista è stata ricoperta di materiale ignifugo e fortunatamente l’aereo è riuscito ad atterrare con grandi difficoltà. Ricordo che il moi collega si era rotto un braccio. E voi ? Avete aneddoti da raccontare (felici spero ! ) sui vostri voli ? Livia

L'ADDIO AL NUBILATO


Cari tutti, fra due mesi una nostra cara amica si sposa, e volevamo organizzarle l’addio al nubilato più bello che si possa immaginare. Si tratta di una ragazza molto sportiva (lavora come istruttrice in una palestra di Parigi) che ci prende spesso in giro perché noi, a differenza sua, non facciamo molto sport e preferiamo fare shopping. Non è facile organizzare un addio al nubilato senza essere banali e senza spendere una fortuna. Un viaggio tutte insieme ci sembrava troppo complicato, la ragazza che aveva proposto una giornata spa è stata mangiata viva, io quindi ho preferito non proporre niente. Poche settimane fa tuttavia, la migliore amica di Sarah ha avuto un’idea davvero stupefacente. Ci ha detto che dato che la futura sposa si mostra sempre molto spavalda, e dato che il matrimonio è sempre un salto nel buio, avremmo dovuto farla saltare con il paracadute ! Solo che una di noi doveva saltare con lei. Avevo i brividi solo a pensarlo ! Tuttavia ho dovuto accettare di partecipare all’estrazione per la compagna di salto ! Fortunatamente non è toccato a me ! E’ stata una giornata bellissima e originale, ma io al posto di Sarah non avrei mai saltato !! E voi aveva mai partecipato ad un addio al nubilato o al celibato davvero speciale ?