martedì 8 aprile 2014

LA SINISTRA DOPO LE ELEZIONI

Ecco la mia opinione di donna di sinistra delusa, sugli ultimi avvenimenti politici. Il brutto trionfo elettorale di Marine Le Pen dovrebbe svegliare la sinistra. Il governo liberal-socialista di Hollande ha seguito le ricette liberiste dell'Unione Europea e della Merkel e incassa una giusta sconfitta politica ed elettorale forse irreversibile. La sinistra dovrebbe lottare per recuperare la sovranità nazionale. Solo così sarà possibile contrastare questa Unione Europea contro i popoli e rifondare l'Europa democratica. La destra avanza in Europa denunciando che l'euro e la UE producono povertà e sottomissione alle misure autoritarie calate dall'alto della tecnocrazia di Bruxelles. Come si è visto qui in Francia con Hollande, la progressione della destra è simmetrica rispetto al calo socialista e all'aumento dell'astensionismo di sinistra. Il problema è che il socialismo europeo è ormai profondamente compromesso con questa Europa liberista e della finanza. Ma anche la sinistra radicale europea, soprattutto quella italiana, soffre di una grave ritardo culturale epolitico nei confronti dell'Europa reale.La sinistra non dovrebbe lasciare alla destra la rivendicazione della sovranità nazionale in nome di un astratto ideale europeista. Sovranità nazionale è un concetto ambiguo ma non può essere confuso con il bieco nazionalismo sciovinista e xenofobo di Le Pen o con l'isolazionismo britannico. In questo senso occorre rivendicare una sovranità nazionale aperta alla cooperazione europea e alle battaglie democratiche contro la crisi all'interno della UE, per esempio per la ristrutturazione dei debiti alla Grecia.

3 commenti:

  1. Nicolas4/15/2014

    Ciao Marie-Christine, Non avere paura dell’asse rosso-marrone !
    Penso che il fatto che il fronte nazionale abbia vinto in qualche città non sia una cosa tanto grave. La buona notizia è che i comunisti ne hanno perse parrechie e quindi non sono sicuro che « l’asse rosso-marone » dei delusi e dei non-contenti abbia fatto molto più delle ultime elezioni municipali. Aggiungo che è meno pericoloso votare per questi partiti « contestatori » alle elezioni locali che alle nazionali. Non sono sicuro che tanta gente voglia uscire dall’Euro, dall’UE, chiudere le frontiere, e consumare solo del made in France. Il programma ellettorale di Marine Le Pen è pieno di contraddizioni, essendo di estrema sinistra sul piano economico, e di estrema destra riguardo al nazionalismo, e trovo che per il momento la stampa sia molto gentile con lei. Nessuno le dice che è una buffona. Almeno con Grillo non c’è dubbio. È un vero buffone. Un buffone profesionale. È strano, si ha l’impressione che in una democrazia, quando un partito fa il dieci o venti per cento, nessuno osa dire che gli elettori si sbagliano. Da 1933 sappiamo che gli elettori possono sbagliarsi. sbagliarsi davvero.
    Inoltre non credo sia giusto parlare sempre dell’Europa della tecnocrazia, della finanza e della Merkel. I Francesi sono diventati meno europei quando i paesi della vecchia Europa dell'Est sono entrati nell’Unione. È pura xenofobia ; la burocrazia è solo un pretesto. È la stessa situazione dell’ Inghilterra, dove i partiti opposti all’europa (alla burocrazia, alla tecnocrazia…) sono anche quelli che fanno dei discorsi contro i lavoratori polacchi o rumeni… A proposito della Merkel e la finanza, la politica della Merkel e di ridurre i debiti, per farsi prestare meno dai mercati finanziari, e quindi essere meno dipendente dalla finanza ! E una truffa dire che Merkel e finanza siano la stessa cosa. Questo si chiama demagogia. Nessuno ama i banchieri (perché non mi danno mai tanti soldi quanti ne voglio) né i tedeschi (ci hanno umiliato spesso purtroppo). allora diciamo che l'europa e quella dei banchieri e dei tedeschi.
    A proposto della sovranita nazionale, penso che in Francia, nessuno sia più pronto a dare la sua vita per il proprio paese, e questa cosa è eccellente. Io mi sento francese solo due volte all’anno, la prima quando vado al salone del vino di novembre, e la seconda quando vado al salone del vino di marzo. Qui esiste qualcosa che si trova da qualsiasi altra parte ! Altrimenti, mi sento europeo, o piuttosto niente… forse cittadino del mondo (ricco) !

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  2. Caro Nicolas, grazie della tua risposta. Condivido solo in parte le cose che dici. Per me per le Marine Le Pen resta la vincitrice morale delle elezioni. Da una parte ha raccolto i frutti della sua strategia di di sdoganamento del suo partito. Dall’altra, ha approfittato della sfiducia debordante dei francesi nei confronti di François Hollande e dei socialisti, oggi al potere, giudicati incapaci di gestire una situazione economica compromessa. E dell’impossibilità dell’Ump, di proporsi come seria forza alternativa, sempre più diviso al suo interno, malgrado l’ ambiguo ritorno in scena di Sarkozy, che però ha i suoi guai giudiziari e non sembra beneficiare più dell’appeal di un tempo.

    Per quanto riguarda l’Europa, continuo a pensare che si tratti di un organismo che pretende di esistere su una base esclusivamente economica, lasciando da parte tutte le forme di vita, di cultura e di religione. E secondo me mostra oggi tutta la sua fragilità, proprio e innanzitutto sul piano economico.
    Per me l’europa oggi si riduce a imporre a una maggioranza più povera gli interessi di una minoranza più ricca, che coincidono spesso con quelli di una sola nazione, che sul piano della sua storia recente, sono d’accordo con te, nulla suggerisce di considerare esemplare. Non solo non ha senso pretendere che un greco o un italiano vivano come un tedesco; ma quand' anche ciò fosse possibile, ciò significherebbe la perdita di quel patrimonio culturale che è fatto innanzitutto di forme di persone concrete.

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  3. Cari Nicolas e Mc,
    L’idea che l’euro sia la causa della nostra crisi è sempre più in voga, ma io non sono affatto d’accordo. Per prima cosa, l’uscita dall’euro non potrebbe avvenire da un giorno all’altro, ma andrebbe discussa e programmata.
    A mio parere inoltre, le radici della crisi non sono direttamente dovute all’euro, che è arrivato dopo. Per finire, non bisogna scordarsi che l’euro è il prodotto di un lungo processo di integrazione che ha garantito all’Europa uno dei periodi di pace più lunghi della sua storia. Oggi sorridiamo all’idea di una guerra tra Germania e Francia, ma in passato questa è stata più la regola che l’eccezione. Le conquiste dell’Unione Europea non sono solo economiche!

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