lunedì 22 dicembre 2014

DUE FILM PROBLEMATICI



Ho visto due film che parlano del fascismo contemporaneo, uno si chiama Timbuktu di A. Sissako, l’altro è Eau argentée di O. Mohammed.
Nel primo film, il regista ci parla dell’invasione del Mali da parte degli islamisti. Il film è piuttosto una fiction che sarebbe ispirata da fatti reali. Si vede una città che potrebbe essere Timbuktu, in realta è un paese, dove vivono degli abitanti sotto la vigilanza di uomini armati. Questi uomini, con il pretesto della religione decidono cosa possa fare o non fare la gente. Si capisce che sono stupidi e che la situazione è assurda. Gli islamisti fanno la legge e possono uccidere chi non gli ubbidisce. La scena che tutti trovano geniale è quella del calcio senza la palla.
Nell’ altro film, si parla dell’assedio della città di Homs in Syria da parte dell’esercito del dittatore Assad. Ci si vede la vita impossibile degli abitanti sotto le bombe, le strade piene di cadaveri…La barbarie quotidiana. Il film è un documentario che vorrebbe essere una fiction.
I due film sono completamente diversi nella loro estetica. Timbuktu ha una forma molto classica, un pò come un film pubblicitario, un invito a visitare quei bei paesaggi. Alcune scene sono accompagnate da una musica talmente romantica da far piangere.
Eau argentée, invece, è un film fatto con dei pezzi di réalta che il regista ha preso su Youtube, delle immagini della guerra in Syria, ma anche dei video fatti dai soldati. Questi sono davvero orribili ; assassini, stragi, torture… Lo spettatore si trova in una situazione di voyeurismo molto scomodo. Il problema è che il regista non si accontenta di questo tema, vuole anche mostrare che lui è un vero regista, un artista, come Godard per esempio. Dunque il film è carico di una problematica formalista e intellettuale abbastanza fastidiosa.
Nei due casi, siamo confrontati a delle situazioni insopportabili ma non c’è nessun tentativo di spiegare il perchè e il come di quelle catastrofi, catastrofi che non sono naturali.
Nei due casi, conta solo l’emozione, con solo una possibilità : essere indignati, urtati, scioccati, ma anche esasperati da questo metodo cinematografico.

lunedì 15 dicembre 2014

IL BON MARCHÉ



Cari tutti

Il Bon Marché è un negozio atipico. Atipico per la selezione dei prodotti molto lussuosi e per il clientela VIP che possiamo servire. Oltre alla clientela del quartiere, sono stata portata ad occuparmi di ministri, politici, attori e sportivi conosciuti. Alcuni miei colleghi mi hanno invidiata quando mi sono occupata di un attore di NCIS, il medico giurista che è una persona molto semplice e molto carina. Ciò che i nostri clienti conosciuti apprezzano, è che li consideriamo come qualsiasi cliente. Da dieci anni, è diventato normale incrociare delle celebrità e ascoltarle come i clienti "normali". E voi, come reagireste di fronte ad una star o al vostro idolo ?

BENVENUTO

Ciao a tutti,

Mi chiamo Michel. Ho ventisei anni. Vivo a Parigi dove sono nato ma ho passato tre anni a Lille e in Svezia. Questo paese mi piace molto per i paesaggi, la sua cultura e il suo popolo. La mia famiglia vive a Parigi anche e ho due sorelle più grandi di me. Vorrei lavorare in una grande casa del lusso. Mi piacciono la moda e lo sport. Ho già lavorato da Louis Vuitton e Chanel e pratico lo judo ma anche altri sport. 

VENEZIA



Non sono andato mai a Venezia, ma è una delle città che voglio scoprire assolutamente. Di piu, sembrerebbe che la città scomparirà nei prossimi anni.
La situazione di Venezia è simile a quella delle altre grandi città che soffrono delle loro ricchezze culturali come Parigi. Certo, la popolazione locale soffre il rialzo del costo della vita, ma non può impedire la condivisione della cultura che è la benzina di ogni civilità. Sono sicuro che rimane un' "anima" nella città e che le cose potrebbero migliorare se ci fossero il rispetto degli spazi da parte dei turisti, una maggiore pulizia della città, meno rumore, più cortesia ed educazione.

I BUONI MAESTRI



Non ho mai laorato in ufficio, solo nei negozi e nelle fabbriche. Ma quando ero giovane ho fatto uno stage con mio padre che  é esperto contabile.Il mio ricordo piu vivo è l'odore della carta  e della polvere. Sono sicuro che é la ragione per cui non ho mai lavorato in ufficio. Il mio luogo di lavoro è un negozio e un atelier allo stesso tempo. Mi ci vogliono molti oggetti personali per creare un’atmosfera
propizia alla creazione e alla produzione di abiti, è come a casa mia.
Lavoro solo con un sarto, ma il migliore ricordo riguardo ai miei colleghi si
riferisce al periodo in cui ero un impiegato e ai loro nomi: i tre uomini
che hanno  fatto il mio apprendistato si chiamavano José.
Il mio lavoro come tutte le attività artigianali , ha tre aspetti:
artistico, tecnico e commerciale.
José L , un grande e famoso creatore  mi ha insegnato la creazione
José G, uno dei migliori tecnici europei mi ha insegnato la tecnica;
José H , uno dei precursori della Mezza Misura mi ha riconciliato con il commercio.

Quali sono stati i vostri maestri?