(diario collegiale del corso d'italiano più famoso di Parigi)
giovedì 18 giugno 2015
IL NOME DELLA ROSA 2
Adso, che guarda i monaci affaccendarsi nella cucina, è incuriosito
da Salvatore che vede uscire nell’ orto con un fagotto in braccio.Il
giovane uomo lo segue, insiste per sapere cosa che trasporta: si tratta
di un gatto nero
Salvatore spiega ad Adso che conosce une magia potentissima per far innamorare le ragazze del villaggio, : bisogna uccidere un gatto nero, tirargli gli occhi, poi mettere ogni occhio in un uovo, e finalmente mettere le due uova a marcire dentro un mucchio di sterco di cavallo, dopo che la donna bramata ha sputato sulle uova. Quindi due diavoletti nasceranno, e procureranno tutto ciò che vuole. Ma il problema è che non sa come convincere la donna a sputare sulle uova, senza sapere perchè
Adso consiglia a Salvatore di non muoversi di notte, ma quest’ultimo pensa che sia possibile sfuggire alla vigilanza degli arcieri grazie alla nebbia. Il giovane monaco decide di non seguirlo perché deve prepararsi alla terza gita nel labirinto della biblioteca.
Il controllo che dovevano fare era facile, ma lungo e noioso. Si fermano a curiosare fra gli scaffali e Guglielmo che ha dei nuovi occhiali può leggere i libri. E’ impressionato da ogni libro.
Guglielmo ed Adso notano che nel finis Africae manca una stanza rispetto alle alter parti della biblioteca. Per Guglielmo la stanza è solo nascosta e bisogna capire come entrarci
Guglielmo e Adso provano a capire quello che ha scritto Venanzio. Venanzio dice che la chiave del mistero si trova sullo specchio. Guglielmo e Adso si muovono intorno alla stanza per guardare i riflessi dello specchio. Poiché non vedono niente Guglielmo si dice che lo specchio potrebbe essere una porta....
Guglielmo incontra un personnagio molto celebre e misterioso, un domenicano anziano chiamato Bernardo Guidoni. Entrambi i protagonisti conoscevano da prima la reputazione dell’altro. Anche se Guglielmo gli fa dei complimenti, l’incontro è molto freddo tanto era chiaro che tutti e due si augurano il peggio per l’altro.
Quando Adso legge il favoloso libro, di nascosto così Guglielmo non lo sorprenda, si scopre più malato d'amore di quanto sia veramente. I sintomi descritti sono esattamente quelli che Adso prova. Da un lato, è preoccupato di essere malato. Dall' altro, è contento di vedere che non è l'unico che soffre, e finalmente pensa che è una malatia normale, poichè tanti hanno lo stesso problema
Nel suo libro, Arnaldo propone una cura per Adso che consiste nel cercare di perdere la confidenza e la speranza di raggiungere l'oggetto amato, in modo che il pensiero se ne allontani. Adso Pensa che la migliore soluzione sia quella di riprendere il viaggio col suo padrone, Guglielmo
Gli arcieri riferiscono all’Abate e all’inquisitore Bernardo Gui ciò che è accaduto : Molte persone hanno visto dei movimenti notturni strani. Essendo spaventate dall’inquisitore, gli hanno parlato delle dicerie a proposito di Salvatore. Poi gli arcieri hanno sorpreso Salvatore con una donna.
Si scoprono delle cose misteriose in un involto che Salvatore credeva celare. Si trovano un gatto, un coltello, due uova ed altre cose immonde. Salvatore stava per entrare in cucina con la ragazza. La ragazza è stata perquisita dagli arcieri, sembra persa.
Bernardo rende la situazione piu complicata perché decide di rinchiudere Salvatore e la ragazza in una cella. Accusa Salvatore di praticare dei riti satanici con questa ragazza che potrebbe essere una strega. Guglielmo preferisce non intervenire nonostante la richieste di Adso.
Bernardo ordina agli arcieri di farsi mostrare la strada e condurre in due celle diverse i due catturati; e di legare bene l'uomo a qualche anello infisso nel muro, in modo che egli potesse fra breve scendere a interrogarlo guardandolo bene in viso. Quanto alla ragazza, aggiunge, chi fosse era chiaro, e non valeva la pena di interrogarla quella notte. Altre prove l'avrebbero attesa prima di bruciarla come strega. E se strega era, non avrebbe facilmente parlato. Ma il monaco forse, si poteva ancora pentire, raccontando la verità e denunciando i suoi complici.
L’erborista Severino vuole parlare di nascosto con Guglielmo. Ha trovato nel suo laboratorio un libro che Berengario aveva con sé. Un libro strano....che Guglielmo vorrebbe studiare al più presto.
Guglielmo chiede a Severino di aspettarlo nel suo laboratorio, ma tra i presenti qualcuno ha intuito che sta succedendo qualcosa. Fra questi, Jorge e il cellario sembrano particolarmente interessati.
Guglielmo chiede ad Adso di seguire Jorge ma si ritrova invece a seguire il cellario perché il cieco non sembra interessato a Severino contrariamente al cellario. La scelta di Adso impedisce al cellario di raggiungere Severino.
Avendo saputo dal capitano degli arcieri che un’ altra cosa grave è successa, Bernardo si precipita fuori. Guglielmo teme che sia accaduto qualcosa a Severino.
Degli uomini armati, inviati da Bernardo, entrano nel laboratorio di Severino e vedono l’erborista che giace cadavere in un lago di sangue, con la testa spaccata.
La stanza è in un disordine completo: tutti gli scaffali sono stati gettati a terra, e molti oggetti diversi giacciono sul pavimento. Una sfera metallica surmontata da una croce d'oro è vicina al corpo. Degli arcieri hanno arrestato il cellario, che grida la sua innocenza. Il capo degli arcieri comincia il suo rapporto all' Abate.
Gli arcieri avevano trovato Alinardo che li aveva guidati da Severino. Quando sono arrivati, hanno trovato il corpo esanime di Severino e il cellario che stava cercando qualcosa affannosamente.
I protagonisti sono nel laboratorio e stanno analizando il corpo di Severino. E stato ucciso da una persona che lo ha colpito con una sfera di rame. Benché la causa della morte sia evidente, Guglielmo vuole verificare le mani di Severino per cercare delle macchie nere sulle sue dita ma Severino portava dei guanti.
Frattanto Bernado Gui si rivolge a Remigio da Varagine. Gli chiede se sia il suo vero nome. E’ orgoglioso di averlo fatto arrestare dai suoi uomini per i crimini che ha commesso. Sebbene sia soddisfatto dell'arresto, si rimprovera del ritardo che ha accumulato a causa degli altri doveri che ha avuto. Sulla scena del crimine, in cui ci sono degli astanti, Malachia e li ad osservare cupamente la scena.
Il cellario si strappa dalla stretta degli arcieri e si butta sul confratello, Malachia. Poi, con rudezza, gli chiede di confessare, di giurare, cosa che il fratello non fa immediatamente. Il cellario gli dice: “Non farò nulla contro di te.”
Guglielmo e Adso non hanno capito che significano le parole di Malachia e del cellario. Bernardo, invece, sembra essere informato e d'accordo con Malachia, perchè gli sorride. Poi Bencio arriva e sussurra a Guglielmo e Adso che è entrato nella stanza dopo di loro, e che Malachia non c' era. Ma poiché Bencio era vicino alla porta, ha visto che Malachia non è entrato da li’ dunque era già dentro da prima
Severino è stato ucciso da un colpo di sfera terrestre (usata come arma). Il modus operandi è simbolico, poiché c’erano altri altrezzi taglienti a portata di mano.
Hanno constatato che l'assassino ha seguito un piano e ha usato i dettami del libro dell'Apocalisse per commettere un omicidio. La prossima frase nel libro riguarda ‘la quinta tromba’. Cercano di trovare che cosa significa questa frase.
Il libro descrive una scena mostruosa, ma Guglielmo non crede che queste scene siano davvero successe, anche se è forse possibile realizzarle con vari mezzi. Guglielmo e Adso pensano ad un' altra cosa. Quando Guglielmo aveva chiesto a Severino di portargli il libro, Severino aveva detto che non era possibile. Inoltre, Severino portava dei guanti per manipolare il libro. Guglielmo pensa che il libro contenga qualcosa di avvelenato, ma non si spiega perchè Severino non potesse portarlo
Guglielmo riflette sul legame tra il libro ed i veleni. Perché mettere dei guanti per leggerlo ? Il monaco deve consultarlo in biblioteca. Guglielmo dà delle istruzioni a Bencio affinché sorvegli Malachia durante la sua assenza
Severino, prima di essere ammazzato, aveva trovato un libro “strano”. Poiché Severino era dotto, una scrittura in greco o arabo sarebbe stata normale. Quindi questo libro avrebbe dovuto avere un aspetto inconsueto..
Guglielmo capisce che il libro che avrebbero dovuto cercare era in arabo e non in greco ! Corrono per tornare nel laboratrio, ma potrebbe essere troppo tardi
Adso si domanda chi potrebbe avere rubato il libro di Severino : Malachia, Bencio un terzo personaggio. Vede che Guglielmo è deluso di non aver capito prima che il libro da cercare era in arabo prova a consolarlo
Adso dice a Guiglielmo che Salvatore è stato torturato da Gui, ma Guglielmo difende la categoria degli inquisitori precisando che è il braccio secolare che si occupa di ciò. Adso pensa che sia la stessa cosa.
Bernardo interroga Salvatore, che risponde con parole e frasi rotte, come un animale, difficilmente comprensibili. Salvatore racconta la sua vita, quando faceva parte della setta di fra Dolcino, e ci aveva incontrato Remigio, poi quando avevano fuggito, dopo la battaglia di Monte Rebello, e finalmente avevano trovato rifugio nel convente di Casale.
Bernardo interroga Salvatore, che risponde con parole e frasi rotte, come un animale, difficilmente comprensibili. Salvatore racconta la sua vita, quando faceva parte della setta di fra Dolcino, dove aveva incontrato Remigio, poi quando erano fuggiti, dopo la battaglia di Monte Rebello, e finalmente avevano trovato rifugio nel convente di Casale.
Salvatore dice che Remigio aveva conservato delle lettere eretiche di Fra Dolcino e che le aveva consegnate a Malachia. Remigio nega tutto, ma Bernardo chiama a testimoniare proprio Mamachia
Tutti sono nel tribunale e aspettano Malachia. Guglielmo teme che adesso Bencio potrà fare quello che vuole ma subito dopo vede il suo viso tra la folla. Il che significa che ha gia fatto quello che voleva. Nel frattempo Malachia pare molto preoccupato di fronte al cellario.
Bernado interroga Malachia riguardo alle lettere. L'inquisitore si augura di far crollare il cellario, Remigio. Quest'ultimo urla a Malachia che gli aveva promesso di non fare niente contro di lui. Ma il bibliotecario, confessa a voce bassa che le lettere sono state consegnate la mattina stessa all'inquisitore, il che accusa il cellario.
Remigio dice che Malachia sa che non ha ucciso Severino, perchè quando è arrivato, Malachia era già là. Ma Malachia nega: è entrato solo quando Remigio è stato scoperto. Ma Bernardo è piuttosto interessato a sapere che cosa Remigio voleva trovare da Severino. Il cellario confessa che ha sentito Guglielmo stamattina dire a Severino di custodire delle carte, e Remigio aveva paura che si trattasse di quelle lettere. Bernardo ne deduce che Remigio conosce quelle lettere.
Il cellario deve scegliere tra due urgenze perche da una parte vuole nascondere le lettere che gli tormentano il cuore da anni, poiché parlano del suo passato di eretico, dall’altra non vuole essere accusato di un crimine che non ha commesso. Confessa di essere andato da Severino perché temeva che lui avesse trovato le lettere e voleva distruggerle, ma lo aveva trovato già morto. Nonostante la paura si era messo a frugare.
Guglielmo pensa che Remigio abbia sbagliato a confessare. Per salvarsi dall’accusa di omicidio da cui avrebbe potuto difendersi, adesso si trovava in un guaio anche più grosso
« Remigio, in confessione, ha chiesto a Malachia di nascondere documenti segreti che nessuno deve guardare. Malachia li ha collocati in un luogo della biblioteca sconosciuto a tutti »
Remigio viene portato via. Guglielmo consiglia ad Ubertino di scappare perché Bernardo potrebbe volerlo morto. Ubertino morirà due anni dopo misteriosamente ucciso.
Il giorno dopo Malachia è seduto nel presbiterio, ma sembra assente. Toccandolo, un monaco fa cadere brutalmente il suo corpo e tutti capiscono che è morto.
Guglielmo dice che tutti coloro che muoiono con le dita nere conoscono il greco. Quindi il prossimo cadavere dovrebbe trovarsi tra coloro che sanno il greco.
L'Abate è in pericolo perché conosce il segretto del finis Africae e anche perché un gruppo di persone vuole deporlo. Guglielmo fa una terza ipotesi dicendo che forse non c'è un assassino.
Gugliemo cerca di conoscere meglio Malachia e pone domande a Nicola da Moribondo. Nicola è un uomo orgoglioso e gli dice che in realtà Malachia era solo un uomo semplice
Malachia e Jorge hanno dei rapporti strani. Malachia, come bibliotecario, deve confessarsi dall' Abate, mentre tutti gli altri monaci si confessano da Jorge.
Guglielmo vuole sapere perché Jorge sa tante cose. Nicolas gli risponde che è uno dei piu anziani e continua a studiare grazie all'aiuto dei novizi. Inoltre si domanda chi sa i segretti della biblioteca ora che Malachia è morto, rimane solo l'Abate perché per tradizione prima di diventare Abate, bisogna essere bibliotecari.
Secondo Nicolas, l'abbazia ha perso le sue tradizioni, soprattutto per la nomina dei bibliotecari. Ciò potrebbe spiegare la morte di Malachia e di Berengario. Inoltre, il male regna sulla chiesa ma restano alcuni elementi sani in questa abbazia
Guglielmo conferma che si tratta del libro che stanno cercando. Adesso pero’ vuole capire perché Alinardo ritenga che cinquanta anni prima dovesse essere lui il bibliotecario e non Paolo da Rimini
Secondo Guglielmo, tra Paolo e Roberto, ci sarebbe stato un altro bibliotecario, eletto circa cinquant'anni fa, che sarebbe stato il misterioso concorrente di Alinardo. Poi questo sarebbe scomparso e in qualche modo, contro le aspettative di Alinardo e di altri, al suo posto sarebbe stato eletto Malachia.”
Guglielmo parla con Bencio, che è adesso al posto di Malachia: racconta della mattina in cui Venanzio aveva accennato all'opera "coena cypriani", adirando Malachia, perché l'Abate ne aveva vietata la lettura, a causa del testo ignobile
Bencio si confida con Guglielmo perché ha paura che il suo posto lo ponga in pericolo. Dice che Alinardo e gli italiani non vogliono piu un bibliotecario straniero.
Bencio ora ha paura di essere ucciso come Malachia e chiede aiuto a Guglielmo. Gli dice che ha consegnato il libro a Malachia e che ha visto solo che il libro iniziava con un manoscritto arabo, poi uno in siriano, latino e infine uno in greco...”
Bencio confessa di avere ottenuto il posto di aiuto bibliotecario in cambio della consegna del libro a Malachia. Dice anche di averlo toccato per aprirlo. Guglielmo deduce che si tratta del vero libro e che non si muore toccandolo.
Bencio continua a descrivere il libro e dice che è fatto di una pargamena rara. Allora Guglielmo deduce che non sarà difficile trovarlo nella biblioteca. Assicura a Bencio che non corre pericolo finché rimarrà al suo posto.
Guglielmo chiede all’abate di parlare degli ultimi eventi e questo lo rimprovera, dicendo che tante persone sono morte senza che lui riuscisse a risolvere il mistero
Guglielmo si giustifica dicendo che la soluzione dei delitti va ricercata nella storia del monastero, e non è semplice per lui ricostruirla. Poi chiede all’abate se ha saputo qualcosa in confessione
Quando Guglielmo dice che tutti conoscevano i rapporti poco chiari tra i frati l’Abate si arrabbia e domanda ad Adso di uscire. Quest’ultimo esce ma ascolta dietro la porta non completamente chiusa »
Tutti quelli che sapevano qualcosa dei segreti della biblioteca sono stati uccisi, tranne l'Abate. Quindi deve rivelare cio' che sa sul libro vietato, o su chi ne conosca il contenuto.
L'abate immagina tutte le confessioni inquietanti che Adso deve aver sentito e suggerisce a Guigliemo di non turbarlo troppo. Poi solleva la mano lasciando apparire uno splendido anello incastonato di pietre che brillano alla luce
Gugliemo non vuole baciare l'anello dell' Abate per dimostrare la sua sottomissione. Non può dimenticare tutto quello che sa o sospetta. L'Abate risponde che sapeva che un frate mendicante era troppo diverso da loro, e non poteva capire la bellezza, i misteri e i segreti del suo ordine. L'Abate pensa inoltre che nessuno crederà alla strana storia di Guglielmo: parecchi omicidi a causa di un libro vietato e di un segreto scoperto da un’altra persona diversa dall'Abate.
L'Abate riconosce le che ha comesso e assicura che ormai, tutto sarà sotto il suo controllo. Ringrazia Gulglielmo e Adso e li invita a lasciare l'abbazia.
Adso non capisce la situazione. Il suo maestro lo invita a riflettere sulla riposta. Il giovane discepolo capisce di dover fare due ipotesi (una in opposizione all'altra, e tutte e due incredibili.) e cio’ lo mette a disagio.
Come richiesto da Guglielmo, Adso fa due ipotesi. La prima è che l'Abate sapeva tutto e non credeva che Guglielmo avrebbe potuto scoprire qualcosa, e dunque ha chiesto a Guglielmo di fare un'indagine sulla morte di Adelmo. Ma Guglielmo ha scoperto più di quanto avrebbe dovuto, a proposito di altri crimini, e l'Abate ora non vuole che Gugliemo continui. La seconda ipotesi è che l'Abate non sa nulla, ma pensa solo che tutto sia causato da una lite tra monaci sodomiti.
Guglielmo é arrabbiato con l’abate per il quale la reputazione dell’abbazia è la cosa più importante e conl’ordine dei cluniacensi (di cui fa parte anche Adso) perché li ritiene avidi e classisti.
L’abate ha appena vietato a Gigliemo e Adso di porre domande e entrare dappertutto. Dovranno andare via il giorno seguente. Quindi hanno fretta di trovare e penetrare nel “finis Africae”. Pensano di trovarci la soluzione a tutti i reati e misteri.
Adso e Guglielmo incontrano Nicola alla porta del refettorio che gli dice che aveva dovuto aspettare prima di entrare.E' stata una cena silenziosa perche l’Abate non era di buon umore »
Uscendo quella notte, nella furia degli elementi, Adso e Guglielmo passano attraverso il cimiterio, come due spettri. Vanno alle stalle e vedono dietro un griglia, Brunello.
Una volta arrivati di fronte all’ingresso, Adso e Guglielmo hanno capito che qualcuno è rimasto intrappolato nel labirinto del finis Africae. Provano a salvare questa persona cercando di aprire un passaggio
C'è un meccanismo complesso che impedisce di uscire dalla stanza dove si trovano Jorge e Guglielmo. Quindi questo luogo è diventato una trappola. Gugliemo vuole sapere perché Jorge ha ucciso l'Abate.
Salvatore spiega ad Adso che conosce une magia potentissima per far innamorare le ragazze del villaggio, : bisogna uccidere un gatto nero, tirargli gli occhi, poi mettere ogni occhio in un uovo, e finalmente mettere le due uova a marcire dentro un mucchio di sterco di cavallo, dopo che la donna bramata ha sputato sulle uova. Quindi due diavoletti nasceranno, e procureranno tutto ciò che vuole. Ma il problema è che non sa come convincere la donna a sputare sulle uova, senza sapere perchè
RispondiEliminaAdso vuole sapere se la ragazza invitata al monastero sarà la sua amata, ma Salvatore lo rassicura negando questa possibilità
RispondiEliminaAdso consiglia a Salvatore di non muoversi di notte, ma quest’ultimo pensa che sia possibile sfuggire alla vigilanza degli arcieri grazie alla nebbia. Il giovane monaco decide di non seguirlo perché deve prepararsi alla terza gita nel labirinto della biblioteca.
RispondiEliminaIl controllo che dovevano fare era facile, ma lungo e noioso. Si fermano a curiosare fra gli scaffali e Guglielmo che ha dei nuovi occhiali può leggere i libri. E’ impressionato da ogni libro.
RispondiEliminaGuglielmo ed Adso notano che nel finis Africae manca una stanza rispetto alle alter parti della biblioteca. Per Guglielmo la stanza è solo nascosta e bisogna capire come entrarci
RispondiEliminaGuglielmo e Adso provano a capire quello che ha scritto Venanzio.
RispondiEliminaVenanzio dice che la chiave del mistero si trova sullo specchio.
Guglielmo e Adso si muovono intorno alla stanza per guardare i riflessi
dello specchio. Poiché non vedono niente Guglielmo si dice che lo specchio potrebbe essere una porta....
I due provano a trovare un accesso ma non ci riescono e desistono
RispondiEliminaGuglielmo incontra un personnagio molto celebre e misterioso, un domenicano anziano chiamato Bernardo Guidoni. Entrambi i protagonisti conoscevano da prima la reputazione dell’altro. Anche se Guglielmo gli fa dei complimenti, l’incontro è molto freddo tanto era chiaro che tutti e due si augurano il peggio per l’altro.
RispondiEliminaIn biblioteca Guglielmo si sofferma su molti libri e Adso incappa in un libro sull’amore.
RispondiEliminaQuando Adso legge il favoloso libro, di nascosto così Guglielmo non lo sorprenda, si scopre più malato d'amore di quanto sia veramente. I sintomi descritti sono esattamente quelli che Adso prova. Da un lato, è preoccupato di essere malato. Dall' altro, è contento di vedere che non è l'unico che soffre, e finalmente pensa che è una malatia normale, poichè tanti hanno lo stesso problema
RispondiEliminaNel suo libro, Arnaldo propone una cura per Adso che consiste nel cercare di perdere la confidenza e la speranza di raggiungere l'oggetto amato, in modo che il pensiero se ne allontani. Adso Pensa che la migliore soluzione sia quella di riprendere il viaggio col suo padrone, Guglielmo
RispondiEliminaQuando escono Guglielmo e Adso sentono molti rumori e vedono una grande folla davanti a loro.
RispondiEliminaGli arcieri riferiscono all’Abate e all’inquisitore Bernardo Gui ciò che è accaduto :
RispondiEliminaMolte persone hanno visto dei movimenti notturni strani. Essendo spaventate dall’inquisitore, gli hanno parlato delle dicerie a proposito di Salvatore.
Poi gli arcieri hanno sorpreso Salvatore con una donna.
Bernardo si accorge dell’involto che Salvatore ha sotto il braccio e vuole scoprire di cosa si tratta
RispondiEliminaSi scoprono delle cose misteriose in un involto che Salvatore credeva celare.
RispondiEliminaSi trovano un gatto, un coltello, due uova ed altre cose immonde. Salvatore stava per entrare in cucina con la ragazza. La ragazza è stata perquisita dagli arcieri, sembra persa.
Bernardo rende la situazione piu complicata perché decide di rinchiudere Salvatore e la ragazza in una cella. Accusa Salvatore di praticare dei riti satanici con questa ragazza che potrebbe essere una strega. Guglielmo preferisce non intervenire nonostante la richieste di Adso.
RispondiEliminaBernardo ordina agli arcieri di farsi mostrare la strada e condurre in due celle diverse i due catturati; e di legare bene l'uomo a qualche anello infisso nel muro, in modo che egli potesse fra breve scendere a interrogarlo guardandolo bene in viso. Quanto alla ragazza, aggiunge, chi fosse era chiaro, e non valeva la pena di interrogarla quella notte. Altre prove l'avrebbero attesa prima di bruciarla come strega. E se strega era, non avrebbe facilmente parlato. Ma il monaco forse, si poteva ancora pentire, raccontando la verità e denunciando i suoi complici.
RispondiEliminaL’erborista Severino vuole parlare di nascosto con Guglielmo. Ha trovato nel suo laboratorio un libro che Berengario aveva con sé. Un libro strano....che Guglielmo vorrebbe studiare al più presto.
RispondiEliminaSeverino ha scoperto qualcosa, ma non lo dice perché Jorge lo sta ascoltando
RispondiEliminaGuglielmo chiede a Severino di aspettarlo nel suo laboratorio, ma tra i presenti qualcuno ha intuito che sta succedendo qualcosa. Fra questi, Jorge e il cellario sembrano particolarmente interessati.
RispondiEliminaGuglielmo chiede ad Adso di seguire Jorge ma si ritrova invece a seguire il cellario perché il cieco non sembra interessato a Severino contrariamente al cellario. La scelta di Adso impedisce al cellario di raggiungere Severino.
RispondiEliminaDato che nessuno sembre aver seguito Severino, Adso torna indietro. Bencio lo ferma per sapere cosa sta succedendo.
RispondiEliminaAdso cerca di scoraggiare le ricerche personali di Bencio senza grande successo.
RispondiEliminaAvendo saputo dal capitano degli arcieri che un’ altra cosa grave è successa, Bernardo si precipita fuori. Guglielmo teme che sia accaduto qualcosa a Severino.
RispondiEliminaDegli uomini armati, inviati da Bernardo, entrano nel laboratorio di Severino e vedono l’erborista che giace cadavere in un lago di sangue, con la testa spaccata.
RispondiEliminaLa stanza è in un disordine completo: tutti gli scaffali sono stati gettati a terra, e molti oggetti diversi giacciono sul pavimento. Una sfera metallica surmontata da una croce d'oro è vicina al corpo. Degli arcieri hanno arrestato il cellario, che grida la sua innocenza. Il capo degli arcieri comincia il suo rapporto all' Abate.
RispondiEliminaGli arcieri avevano già ricevuto l'ordine di trovare il cellario e di arrestarlo. Poi qualcuno li aveva indirizzati da Severino.
RispondiEliminaGli arcieri avevano trovato Alinardo che li aveva guidati da Severino. Quando sono arrivati, hanno trovato il corpo esanime di Severino e il cellario che stava cercando qualcosa affannosamente.
RispondiEliminaI protagonisti sono nel laboratorio e stanno analizando il corpo di Severino. E stato ucciso da una persona che lo ha colpito con una sfera di rame. Benché la causa della morte sia evidente, Guglielmo vuole verificare le mani di Severino per cercare delle macchie nere sulle sue dita ma Severino portava dei guanti.
RispondiEliminaFrattanto Bernado Gui si rivolge a Remigio da Varagine. Gli chiede se sia il suo vero nome. E’ orgoglioso di averlo fatto arrestare dai suoi uomini per i crimini che ha commesso. Sebbene sia soddisfatto dell'arresto, si rimprovera del ritardo che ha accumulato a causa degli altri doveri che ha avuto. Sulla scena del crimine, in cui ci sono degli astanti, Malachia e li ad osservare cupamente la scena.
RispondiEliminaIl cellario si strappa dalla stretta degli arcieri e si butta sul confratello, Malachia. Poi, con rudezza, gli chiede di confessare, di giurare, cosa che il fratello non fa immediatamente. Il cellario gli dice: “Non farò nulla contro di te.”
RispondiEliminaGuglielmo e Adso non hanno capito che significano le parole di Malachia e del cellario. Bernardo, invece, sembra essere informato e d'accordo con Malachia, perchè gli sorride. Poi Bencio arriva e sussurra a Guglielmo e Adso che è entrato nella stanza dopo di loro, e che Malachia non c' era. Ma poiché Bencio era vicino alla porta, ha visto che Malachia non è entrato da li’ dunque era già dentro da prima
RispondiEliminaGuglielmo fa uscire tutti per verificare uno per uno i libri di Severino.
RispondiEliminaIl cellario non ha preso il libro, molto probabilmente una terza persona ha ucciso Séverino. Guglielmo trova che ci siano troppi sospetti.
RispondiEliminaGuglielmo ripassa tutti i possibili colpevoli e l’unico plausibile sembra Bencio
RispondiEliminaBencio si difende ma Guglielmo non crede del tutto alle sue parole
RispondiEliminaSeverino è stato ucciso da un colpo di sfera terrestre (usata come arma). Il modus operandi è simbolico, poiché c’erano altri altrezzi taglienti a portata di mano.
RispondiEliminaHanno constatato che l'assassino ha seguito un piano e ha usato i dettami del libro dell'Apocalisse per commettere un omicidio. La prossima frase nel libro riguarda ‘la quinta tromba’. Cercano di trovare che cosa significa questa frase.
RispondiEliminaIl libro descrive una scena mostruosa, ma Guglielmo non crede che queste scene siano davvero successe, anche se è forse possibile realizzarle con vari mezzi.
RispondiEliminaGuglielmo e Adso pensano ad un' altra cosa. Quando Guglielmo aveva chiesto a Severino di portargli il libro, Severino aveva detto che non era possibile. Inoltre, Severino portava dei guanti per manipolare il libro. Guglielmo pensa che il libro contenga qualcosa di avvelenato, ma non si spiega perchè Severino non potesse portarlo
Guglielmo riflette sul legame tra il libro ed i veleni. Perché mettere dei guanti per leggerlo ? Il monaco deve consultarlo in biblioteca. Guglielmo dà delle istruzioni a Bencio affinché sorvegli Malachia durante la sua assenza
RispondiEliminaAdso si dice che forse l’assassino ha gettato il libro dalla finestra per poi andare a raccoglierlo. Verificano, ma non trovano niente
RispondiEliminaGuglielmo conferma ad Adso i propri sospetti su Bencio e Malachia
RispondiEliminaGuglielmo è ancora convinto che il libro potrebbe essere nel laboratorio e che loro non lo hanno trovato
RispondiEliminaSeverino, prima di essere ammazzato, aveva trovato un libro “strano”. Poiché Severino era dotto, una scrittura in greco o arabo sarebbe stata normale. Quindi questo libro avrebbe dovuto avere un aspetto inconsueto..
RispondiEliminaGuglielmo capisce che il libro che avrebbero dovuto cercare era in arabo e non in greco ! Corrono per tornare nel laboratrio, ma potrebbe essere troppo tardi
RispondiEliminaAdso si domanda chi potrebbe avere rubato il libro di Severino : Malachia, Bencio un terzo personaggio. Vede che Guglielmo è deluso di non aver capito prima che il libro da cercare era in arabo prova a consolarlo
RispondiEliminaAdso sospetta che Bencio abbia sottratto il libro e lo abbia portato nella sua cella
RispondiEliminaBernardo Gui interroga Remigio e dimostra tutta la sua abilità e malvagità di inquisitore
RispondiEliminaPer costringere il cellario Remigio a confessare tutto, Bernardo Gui fa entrare un testimone scomodo : Salvatore
RispondiEliminaAdso dice a Guiglielmo che Salvatore è stato torturato da Gui, ma Guglielmo difende la categoria degli inquisitori precisando che è il braccio secolare che si occupa di ciò. Adso pensa che sia la stessa cosa.
RispondiEliminaBernardo interroga Salvatore, che risponde con parole e frasi rotte, come un animale, difficilmente comprensibili. Salvatore racconta la sua vita, quando faceva parte della setta di fra Dolcino, e ci aveva incontrato Remigio, poi quando avevano fuggito, dopo la battaglia di Monte Rebello, e finalmente avevano trovato rifugio nel convente di Casale.
RispondiEliminaBernardo interroga Salvatore, che risponde con parole e frasi rotte, come un animale, difficilmente comprensibili. Salvatore racconta la sua vita, quando faceva parte della setta di fra Dolcino, dove aveva incontrato Remigio, poi quando erano fuggiti, dopo la battaglia di Monte Rebello, e finalmente avevano trovato rifugio nel convente di Casale.
RispondiEliminaSalvatore dice che Remigio aveva conservato delle lettere eretiche di Fra Dolcino e che le aveva consegnate a Malachia. Remigio nega tutto, ma Bernardo chiama a testimoniare proprio Mamachia
RispondiEliminaTutti sono nel tribunale e aspettano Malachia. Guglielmo teme che adesso Bencio potrà fare quello che vuole ma subito dopo vede il suo viso tra la folla. Il che significa che ha gia fatto quello che voleva. Nel frattempo Malachia pare molto preoccupato di fronte al cellario.
RispondiEliminaBernado interroga Malachia riguardo alle lettere. L'inquisitore si augura di far crollare il cellario, Remigio. Quest'ultimo urla a Malachia che gli aveva promesso di non fare niente contro di lui. Ma il bibliotecario, confessa a voce bassa che le lettere sono state consegnate la mattina stessa all'inquisitore, il che accusa il cellario.
RispondiEliminaRemigio dice che Malachia sa che non ha ucciso Severino, perchè quando è arrivato, Malachia era già là. Ma Malachia nega: è entrato solo quando Remigio è stato scoperto. Ma Bernardo è piuttosto interessato a sapere che cosa Remigio voleva trovare da Severino. Il cellario confessa che ha sentito Guglielmo stamattina dire a Severino di custodire delle carte, e Remigio aveva paura che si trattasse di quelle lettere. Bernardo ne deduce che Remigio conosce quelle lettere.
RispondiEliminaIl cellario deve scegliere tra due urgenze perche da una parte vuole nascondere le lettere che gli tormentano il cuore da anni, poiché parlano del suo passato di eretico, dall’altra non vuole essere accusato di un crimine che non ha commesso. Confessa di essere andato da Severino perché temeva che lui avesse trovato le lettere e voleva distruggerle, ma lo aveva trovato già morto. Nonostante la paura si era messo a frugare.
RispondiEliminaGuglielmo pensa che Remigio abbia sbagliato a confessare. Per salvarsi dall’accusa di omicidio da cui avrebbe potuto difendersi, adesso si trovava in un guaio anche più grosso
RispondiElimina« Remigio, in confessione, ha chiesto a Malachia di nascondere documenti segreti che nessuno deve guardare. Malachia li ha collocati in un luogo della biblioteca sconosciuto a tutti »
RispondiEliminaInizialmente il cellario ammette di essere stato eretico ma dice di non aver assassinato i frati
RispondiEliminaPer salvarsi dalla tortura, Remigio confessa falsamente di aver ucciso tutti i frati e comincia a bestemmiare
RispondiEliminaRemigio viene portato via. Guglielmo consiglia ad Ubertino di scappare perché Bernardo potrebbe volerlo morto. Ubertino morirà due anni dopo misteriosamente ucciso.
RispondiEliminaGuglielmo accusa Bencio di aver preso il libro per darlo a Malachia, ma Bencio non ammette nulla
RispondiEliminaBencio è diventato assistente bibliotecario di Malachia. I sospetti di Guglielmo sono sempre più fondati
RispondiEliminaAymaro dice che il diavolo dovrebbe venirsi a prendere Malachia perché ha fatto troppe cose non giuste
RispondiEliminaIl giorno dopo Malachia è seduto nel presbiterio, ma sembra assente. Toccandolo, un monaco fa cadere brutalmente il suo corpo e tutti capiscono che è morto.
RispondiEliminaAlynardo dice che il vero problema dell’abbazia è l’abate
RispondiEliminaGuglielmo dice che tutti coloro che muoiono con le dita nere conoscono il greco. Quindi il prossimo cadavere dovrebbe trovarsi tra coloro che sanno il greco.
RispondiEliminaL'Abate è in pericolo perché conosce il segretto del finis Africae e anche perché un gruppo di persone vuole deporlo. Guglielmo fa una terza ipotesi dicendo che forse non c'è un assassino.
RispondiEliminaGugliemo cerca di conoscere meglio Malachia e pone domande a Nicola da Moribondo. Nicola è un uomo orgoglioso e gli dice che in realtà Malachia era solo un uomo semplice
RispondiEliminaMalachia e Jorge hanno dei rapporti strani. Malachia, come bibliotecario, deve confessarsi dall' Abate, mentre tutti gli altri monaci si confessano da Jorge.
RispondiEliminaGuglielmo vuole sapere perché Jorge sa tante cose. Nicolas gli risponde che è uno dei piu anziani e continua a studiare grazie all'aiuto dei novizi. Inoltre si domanda chi sa i segretti della biblioteca ora che Malachia è morto, rimane solo l'Abate perché per tradizione prima di diventare Abate, bisogna essere bibliotecari.
RispondiEliminaSecondo Nicolas, l'abbazia ha perso le sue tradizioni, soprattutto per la nomina dei bibliotecari. Ciò potrebbe spiegare la morte di Malachia e di Berengario.
RispondiEliminaInoltre, il male regna sulla chiesa ma restano alcuni elementi sani in questa abbazia
Guglielmo conferma che si tratta del libro che stanno cercando. Adesso pero’ vuole capire perché Alinardo ritenga che cinquanta anni prima dovesse essere lui il bibliotecario e non Paolo da Rimini
RispondiEliminaSecondo Guglielmo, tra Paolo e Roberto, ci sarebbe stato un altro bibliotecario, eletto circa cinquant'anni fa, che sarebbe stato il misterioso concorrente di Alinardo. Poi questo sarebbe scomparso e in qualche modo, contro le aspettative di Alinardo e di altri, al suo posto sarebbe stato eletto Malachia.”
RispondiEliminaGuglielmo parla con Bencio, che è adesso al posto di Malachia: racconta della mattina in cui Venanzio aveva accennato all'opera "coena cypriani", adirando Malachia, perché l'Abate ne aveva vietata la lettura, a causa del testo ignobile
RispondiEliminaBencio si confida con Guglielmo perché ha paura che il suo posto lo ponga in pericolo. Dice che Alinardo e gli italiani non vogliono piu un bibliotecario straniero.
RispondiEliminaBencio ora ha paura di essere ucciso come Malachia e chiede aiuto a Guglielmo. Gli dice che ha consegnato il libro a Malachia e che ha visto solo che il libro iniziava con un manoscritto arabo, poi uno in siriano, latino e infine uno in greco...”
RispondiEliminaBencio confessa di avere ottenuto il posto di aiuto bibliotecario in cambio della consegna del libro a Malachia. Dice anche di averlo toccato per aprirlo. Guglielmo deduce che si tratta del vero libro e che non si muore toccandolo.
RispondiEliminaBencio continua a descrivere il libro e dice che è fatto di una pargamena rara. Allora Guglielmo deduce che non sarà difficile trovarlo nella biblioteca. Assicura a Bencio che non corre pericolo finché rimarrà al suo posto.
RispondiEliminaGuglielmo chiede all’abate di parlare degli ultimi eventi e questo lo rimprovera, dicendo che tante persone sono morte senza che lui riuscisse a risolvere il mistero
RispondiEliminaGuglielmo si giustifica dicendo che la soluzione dei delitti va ricercata nella storia del monastero, e non è semplice per lui ricostruirla. Poi chiede all’abate se ha saputo qualcosa in confessione
RispondiEliminaQuando Guglielmo dice che tutti conoscevano i rapporti poco chiari tra i frati l’Abate si arrabbia e domanda ad Adso di uscire. Quest’ultimo esce ma ascolta dietro la porta non completamente chiusa »
RispondiEliminaGuglielmo dice all’abate che i delitti sono legati ad un misterioso libro e al Finis Africae, ma l’abate non sembra volerlo ascoltare
RispondiEliminaTutti quelli che sapevano qualcosa dei segreti della biblioteca sono stati uccisi, tranne l'Abate. Quindi deve rivelare cio' che sa sul libro vietato, o su chi ne conosca il contenuto.
RispondiEliminaL'abate immagina tutte le confessioni inquietanti che Adso deve aver sentito e suggerisce a Guigliemo di non turbarlo troppo. Poi solleva la mano lasciando apparire uno splendido anello incastonato di pietre che brillano alla luce
RispondiEliminaGugliemo non vuole baciare l'anello dell' Abate per dimostrare la sua sottomissione. Non può dimenticare tutto quello che sa o sospetta. L'Abate risponde che sapeva che un frate mendicante era troppo diverso da loro, e non poteva capire la bellezza, i misteri e i segreti del suo ordine. L'Abate pensa inoltre che nessuno crederà alla strana storia di Guglielmo: parecchi omicidi a causa di un libro vietato e di un segreto scoperto da un’altra persona diversa dall'Abate.
RispondiEliminaL'Abate riconosce le che ha comesso e assicura che ormai, tutto sarà sotto il suo controllo. Ringrazia Gulglielmo e Adso e li invita a lasciare l'abbazia.
RispondiEliminaAdso non capisce la situazione. Il suo maestro lo invita a riflettere sulla riposta. Il giovane discepolo capisce di dover fare due ipotesi (una in opposizione all'altra, e tutte e due incredibili.) e cio’ lo mette a disagio.
RispondiEliminaCome richiesto da Guglielmo, Adso fa due ipotesi.
RispondiEliminaLa prima è che l'Abate sapeva tutto e non credeva che Guglielmo avrebbe potuto scoprire qualcosa, e dunque ha chiesto a Guglielmo di fare un'indagine sulla morte di Adelmo. Ma Guglielmo ha scoperto più di quanto avrebbe dovuto, a proposito di altri crimini, e l'Abate ora non vuole che Gugliemo continui. La seconda ipotesi è che l'Abate non sa nulla, ma pensa solo che tutto sia causato da una lite tra monaci sodomiti.
Guglielmo é arrabbiato con l’abate per il quale la reputazione dell’abbazia è la cosa più importante e conl’ordine dei cluniacensi (di cui fa parte anche Adso) perché li ritiene avidi e classisti.
RispondiEliminaAdso non vuole partire prima sapere la verità. Guglielmo prova a giustificare Abbone e Adso ha sempre fiducia nella sua capacità di ragionare.
RispondiEliminaL’abate ha appena vietato a Gigliemo e Adso di porre domande e entrare dappertutto. Dovranno andare via il giorno seguente. Quindi hanno fretta di trovare e penetrare nel “finis Africae”. Pensano di trovarci la soluzione a tutti i reati e misteri.
RispondiEliminaAdso e Guglielmo incontrano Nicola alla porta del refettorio che gli dice che aveva dovuto aspettare prima di entrare.E' stata una cena silenziosa perche l’Abate non era di buon umore »
RispondiEliminaSecondo Guglielmo, l’abate è andato nel finis Africae. Ecco perché ha concluso in fretta la cena
RispondiEliminaUscendo quella notte, nella furia degli elementi, Adso e Guglielmo passano attraverso il cimiterio, come due spettri. Vanno alle stalle e vedono dietro un griglia, Brunello.
RispondiEliminaGuglielmo ha finalmente capito come entrare dentro il finis africae, spingendo alcune lettere della scritta sopra lo specchio.
RispondiEliminaUna volta arrivati di fronte all’ingresso, Adso e Guglielmo hanno capito che qualcuno è rimasto intrappolato nel labirinto del finis Africae. Provano a salvare questa persona cercando di aprire un passaggio
RispondiEliminaUna volta spinto sulle lettere, lo specchio diventa una porta e i due protagonisti possono finalmente entrare.
RispondiEliminaDentro il finis Africae, i due protagonisti sono attesi da Jorge. Guglielmo lo saluta e non sembra affatto stupito di vederlo
RispondiEliminaJorge aveva capito che Guglielmo presto sarebbe arrivato. Conferma che l’abate è rimasto intrappolato e potrebbe già essere morto.
RispondiEliminaC'è un meccanismo complesso che impedisce di uscire dalla stanza dove si trovano Jorge e Guglielmo. Quindi questo luogo è diventato una trappola.
RispondiEliminaGugliemo vuole sapere perché Jorge ha ucciso l'Abate.