lunedì 20 ottobre 2014

IL VIAGGIO A ROUEN



Sono andato a Rouen qualche giorno fa per fare un corso alla scuola d’architettura. Ne ho approfittato per visitare di nuovo la città e soprattutto vedere la pinacoteca che non conoscevo. Malgrado le distruzioni dell’ultima guerra, Rouen è ancora una bella città con le sue antiche case (certamente restaurate), attorno alla cattedrale, fra le chiese di Saint Maclou e Saint Ouen, accanto al palazzo di giustizia. Anche i quartieri ricostruiti dopo la guerra sono interessanti, tipici dell’architettura degli anni cinquanta, in particolare la chiesa dedicata a Jeanne d’Arc, un edificio degli anni sessanta, che potrebbe fare pensare ad un drago. Bisogna anche visitare la stazione, un bell’esempio dello stile Art Nouveau. Ma Rouen rimane soprattutto una città gotica, e oltre alla magnifica cattedrale occorre vedere la chiesa di Saint Maclou con la sua facciata favolosa.
Nella pinacoteca di Rouen si trova un capolavoro, il famoso quadro di Caravaggio, una rappresentazione del Cristo legato alla colonna, frustato dai carnefici. La pittura è proprio stupenda. Certo, si ritrova la luce particolare del pittore, con l’uso del chiaroscuro. Ma più ancora ci affascina l’aspetto carnale del corpo del Cristo che sembra essere vivente. L’atteggiamento del Cristo è insolito, il tronco quasi frontale con la testa inclinata verso il bordo del quadro, con l’espressione di qualcuno che è non solo stanco, ma anche gia lontano da lì. Nel frattempo i carnefici sembrano annoiarsi. In fin dei conti, la scena pare una scena di tortura prosaica, con delle personne ordinarie che sembrano partecipare a una pièce, in cui recitano la storia della sofferenza umana.
Vale la pena andare a Rouen anche solo per vedere questo quadro…

1 commento:

  1. Ciao Pascal, non sono ancora andato e Rouen ma ci andro' un giorno perché penso che il patrimonio culturale della città valga il viaggio. Il bellissimo quadro di Caravaggio di cui parli è rappresentativo della sua opera, per il chiaroscuro, la carica emotiva e le mezze figure che avvicinano lo spettatore. La luce illumina il torso del Cristo che risulta fortemente idealizzato. Le tre figure del quadro da destra a sinistra sono sono il Cristo e i due torturatori.

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