Sono andato a Rouen qualche giorno fa per fare un corso alla
scuola d’architettura. Ne ho approfittato per visitare di nuovo la città e
soprattutto vedere la pinacoteca che non conoscevo. Malgrado le distruzioni
dell’ultima guerra, Rouen è ancora una bella città con le sue antiche case
(certamente restaurate), attorno alla cattedrale, fra le chiese di Saint Maclou
e Saint Ouen, accanto al palazzo di giustizia. Anche i quartieri ricostruiti
dopo la guerra sono interessanti, tipici dell’architettura degli anni
cinquanta, in particolare la chiesa dedicata a Jeanne d’Arc, un edificio degli
anni sessanta, che potrebbe fare pensare ad un drago. Bisogna anche visitare la
stazione, un bell’esempio dello stile Art Nouveau. Ma Rouen rimane soprattutto
una città gotica, e oltre alla magnifica cattedrale occorre vedere la chiesa di
Saint Maclou con la sua facciata favolosa.
Nella pinacoteca di Rouen si trova un capolavoro, il famoso
quadro di Caravaggio, una rappresentazione del Cristo legato alla colonna, frustato
dai carnefici. La pittura è proprio stupenda. Certo, si ritrova la luce
particolare del pittore, con l’uso del chiaroscuro. Ma più ancora ci affascina l’aspetto
carnale del corpo del Cristo che sembra essere vivente. L’atteggiamento del
Cristo è insolito, il tronco quasi frontale con la testa inclinata verso il
bordo del quadro, con l’espressione di qualcuno che è non solo stanco, ma anche
gia lontano da lì. Nel frattempo i carnefici sembrano annoiarsi. In fin dei
conti, la scena pare una scena di tortura prosaica, con delle personne
ordinarie che sembrano partecipare a una pièce, in cui recitano la storia della
sofferenza umana.
Vale la pena andare a Rouen anche solo per vedere questo
quadro…
Ciao Pascal, non sono ancora andato e Rouen ma ci andro' un giorno perché penso che il patrimonio culturale della città valga il viaggio. Il bellissimo quadro di Caravaggio di cui parli è rappresentativo della sua opera, per il chiaroscuro, la carica emotiva e le mezze figure che avvicinano lo spettatore. La luce illumina il torso del Cristo che risulta fortemente idealizzato. Le tre figure del quadro da destra a sinistra sono sono il Cristo e i due torturatori.
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