Ho visto un video di Bill Viola
la prima volta al centro Pompidou venti anni fa. Mi ha
molto colpito. Il video era sistemato in una piccola stanza. Sullo schermo, si vedeva
un’immagine un pò evanescente, con molti pixel, una scena rallentata, strana,
con una musica angosciante. Era come un film dell’orrore. In realta, si
trattava di un video girato per il compleanno di un bambino, una festa.
Sono andato questa settimana alla mostra di Bill Viola
al Grand Palais. Da
vent’anni l’artista è diventato una personlità famosa. Ci si possono
vedere delle sue opere più o meno passate. Forse, il video più
impressionante è quello chiamato Tristan, con l’acqua che risale sollevando
l’uomo allungato sulla pietra. L’artista lavora con la seduzione delle immagini
ambigue, ma con un fine escatologico. Le opere lavorano sul tempo e qualche
effetto speciale. Ogni video è cio che potremmo chiamare un quadro vivente. In
certi film la scena sembra immobile ma se aspettiamo, la vediamo muoversi
impercettibilmente. In effetti, ci si può comunque annoiare a volte…
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