martedì 3 febbraio 2015

LA NUOVA FILARMONICA DI PARIGI




Sono andato ad un concerto alla Filarmonica di Parigi, la nuova sala concerti della città, il nuovo capolavoro del maestro architetto francese John News. Era anche il compleanno di William Christie, la stella della musica barocca.
C’è stata l’inaugurazione, questo mercoledi, con tutta la crema, eccetto l’architetto stesso che aveva deciso di non andarci. Ci sono numerosi articoli nei giornali per spiegare il perchè : il ritardo della costruzione, il costo troppo elevato dell’edificio (molto piu del previsto), il fatto che l’architetto sia stato privato della responsabilità del cantiere… In effetti, possiamo capirlo quando la vediamo di fronte a noi. L’edificio non è davvero finito. Tante cose sono ancora da fare…
Comunque, la sala è praticamente completata e, fortunatamente, ci sono delle poltrone per il pubblico. La sala è piuttosto piacevole con una piacevole luce e la notizia interessante è che l’acustica è buona, anche per i posti i più alti.
Ma cosa dire dell’architettura ? All’esterno l’edificio (non finito, ricordatevi) si presenta come un caos di metallo in cui si confrontano delle forme curve e triangolari. Questo collegamento sembra arbitrario, ma forse è solo il risultato del genio creativo. Dentro, per le parti che abbiamo potuto visitare, mettendo da parte il fatto che non è finito affatto, si può vedere che la qualità degli spazi è molto povera. Una decorazione degna di una discoteca. L’atrio di ingresso, gli spazi per la circolazione e il bar, non sono di grande interesse architettonico.
Il luogo più importante è evidentemente la sala concerti, disegnata sul principio delle vigne (principio di riferimento : la filarmonica di Berlino). Il pubblico circonda la scena, ai diversi piani, negli spazi curvi e separati. Sopra si trovano della forme sospese per l’acustica, delle specie di nuvole. Ma tutte queste forme curve non sono molto ben disegnate, l’insieme non funziona bene.  La morale della storia è che se non si sa fare una cosa complessa, è meglio fare qualcosa di semplice.

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