Sono andato ad un concerto alla Filarmonica di Parigi, la
nuova sala concerti della città, il nuovo capolavoro del maestro architetto
francese John News. Era
anche il compleanno di William Christie, la stella della musica barocca.
C’è stata
l’inaugurazione, questo mercoledi, con tutta la crema, eccetto l’architetto stesso
che aveva deciso di non andarci. Ci sono numerosi articoli nei giornali per
spiegare il perchè : il ritardo della costruzione, il costo troppo elevato
dell’edificio (molto piu del previsto), il fatto che l’architetto sia stato
privato della responsabilità del cantiere… In
effetti, possiamo capirlo quando la vediamo di fronte a noi. L’edificio non è davvero
finito. Tante cose sono ancora da fare…
Comunque,
la sala è praticamente completata e, fortunatamente, ci sono delle poltrone per
il pubblico. La sala è piuttosto piacevole con una piacevole luce e la notizia interessante
è che l’acustica è buona, anche per i posti i più alti.
Ma cosa
dire dell’architettura ? All’esterno l’edificio (non finito, ricordatevi)
si presenta come un caos di metallo in cui si confrontano delle forme curve e
triangolari. Questo collegamento sembra arbitrario, ma forse è solo
il risultato del genio creativo. Dentro, per le parti che abbiamo potuto
visitare, mettendo da parte il fatto che non è finito affatto, si può vedere
che la qualità degli spazi è molto povera. Una decorazione degna di una
discoteca. L’atrio di ingresso, gli spazi per la circolazione e il bar, non sono
di grande interesse architettonico.
Il luogo più
importante è evidentemente la sala concerti, disegnata sul principio delle
vigne (principio di riferimento : la filarmonica di Berlino). Il pubblico
circonda la scena, ai diversi piani, negli spazi curvi e separati. Sopra si
trovano della forme sospese per l’acustica, delle specie di nuvole. Ma tutte queste
forme curve non sono molto ben disegnate, l’insieme non funziona bene. La morale della storia è che se non si sa fare
una cosa complessa, è meglio fare qualcosa di semplice.
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