mercoledì 4 dicembre 2013

DAVANTI AD UN QUADRO


Ciao a tutti, la settimana scorsa abbiamo letto in classe un articolo di Alain de Botton da cui è tratta questa frase : «Oggi non sfruttiamo tutto il potenziale che un dipinto, una scultura o un’opera di architettura nascondono» dice de Botton. «Sottovalutiamo le emozioni che possono comunicarci, siamo schiacciati dalla storia, dagli aneddoti, dalle didascalie che nei musei si limitano a indicare “autore, anno, tecnica utilizzata. Così perdiamo molto. » Penso che si tratti di un’esperienza che tanti di noi hanno vissuto. Spesso quando visitiamo un museo con la scuola, mi fermo davanti ad un’opera giusto il tempo di leggere l’autore ed il titolo, e dopo pochi secondi passo a quella successivo. Andare ad una mostra non è come leggere un libro o guardare un film. E’ più complesso. Voi visitate spesso dei musei? Che tipo di visitatori siete e qual’è il vostro museo preferito ?
A presto. Maeva

2 commenti:

  1. Philippe12/13/2013

    Ciao Maeva
    Visito di rado i musei. Innanzitutto abito lontano da Parigi. Poi non voglio fare più la coda, né essere “inscatolato come le acciughe” (questa espressione viene dalla canzone “I want to know” di Adriano Celentano) nelle sale dei musei.
    Ma mi piace il museo Rodin. Il museo vive, è dedicato all'artista, e si ha l’impressione che l’artista ci abbia lavorato.
    Philippe.

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  2. Nicolas12/22/2013

    Oggi mi permetto di essere un po’ pedante: devo parlarti della « Sindrome di Stendhal ». Conosco quest’espressione perché è il titolo di un vecchio giallo italiano di Dario Argento, in cui una donna sviene di fronte a un quadro, perché l’emozione è troppo forte. L’espressione della Sindrome di Stendhal esisteva prima invece, e ti consiglio di leggere l’articolo su wikipedia che la definisce (http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Stendhal). È strano, e non sappiamo che cosa se ne debba pensare... Sono d’accordo con te a proposito dei musei, dei quadri, … io penso che le arti plastiche (« arti appolliniane », avevo detto che sarei stato pedante oggi…) sono ad ogni modo meno ricche, dal punto di vista dell’emozione, delle arti « dionisiache », come la musica, la poesia, il teatro… i pittori, i musei sono, secondo me, soprattutto una parte del patrimonio, piuttosto che dell’arte. Senza voler essere troppo provocatore, penso che i quadri, l’architettura, siano molto importanti, perché sono una forma di bellezza che crea un ambiente nel quale ci si sente bene. Le opere musicali invece, ci danno delle vere e forti emozioni ! a parte Stendhal, nessuno piangerà davanti un quadro, tranne la persona che voleva già piangere prima… insomma, penso che le arti « appolliniane » creino un ambiente di bellezza molto importante, che spiega perché preferiamo Firenze a Kiev. Ma il tuo CD preferito a Kiev ti emozionerà sempre di più di un museo a Firenze… So che i musei piacciono molto ai professori; ma si tratta di cultura generale, molto più che di Arte!

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