martedì 22 luglio 2014

IL FALLIMENTO ARABO


Nel 2011 la cosiddetta “primavera araba”, una serie di rivolte e manifestazioni di piazza che si sono sviluppate in diversi paesi del Nord Africa e Medio Oriente, hanno fatto sperare ai sostenitori dei regimi democratici nella possibilità che qualcosa, nel mondo arabo, potesse cambiare. Tre anni dopo queste speranze non si sono realizzate. Oggi Siria ed Iraq sono Stati falliti divisi da una guerra civile e da profonde divisioni etniche e religiose. La Libia è nell’anarchia più completa, divisa tra moltissime potenti milizie rivali. L’Egitto è ritornato sotto un regime militare, mentre le oligarchie di Algeria, Arabia Saudita e paesi del Golfo sono riuscite a rimanere al potere, sfruttando principalmente i proventi del petrolio e del gas naturale (anche se probabilmente i loro regimi sono più fragili di quanto può sembrare). Tra tutti i paesi arabi, soltanto la Tunisia sembra essersi avviata verso la democrazia e la crescita economica, anche se per diversi mesi nel 2013 una serie di violenze e omicidi politici ha fatto pensare anche qui a un collasso del sistema statale. A questa complicata situazione è dedicata la copertina del settimanale britannico The Economist di questa settimana, titolata: “La tragedia degli arabi. La civiltà che un tempo guidava il mondo è in rovina, e soltanto gli arabi possono ricostruirla”. Voi siete d’accordo con questa definizione ? Che ne pensate della situazione dei paesi arabi, forse avete qualche amico che ve ne parla ?

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